Antonia Campi: quando il genio rinnova la tradizione. Continuare una disciplina artistica come quella della ceramica è una responsabilità enorme e farlo in chiave moderna e fuori dalle righe è assolutamente audace. Antonia Campi in questo non ha pari ed è una delle poche donne grandi protagoniste della storia della ceramica italiana del Novecento. Questo, si potrebbe pensare, è un dettaglio di poco conto: tuttavia, dobbiamo considerare che l’attività artistica della Campi si è estesa in un periodo in cui l’emancipazione femminile in tutti i campi lavorativi, compreso quello artistico, non era così scontata.
L’abilità e la vision di Antonia Campi sono state peraltro meritatamente premiate dal Premio Compasso d’Oro alla carriera nel 2011, confermando il talento di una fra le più grandi progettiste dello scorso secolo.
Gli studi e la carriera
Antonia Campi (1921-2019) si forma all’Accademia delle Belle Arti di Brera: qui, conosce il suo professore e Maestro Francesco Messina, che peraltro la scelse come modella per la “Minerva Armata”, conservata in una Piazza di Pavia, riportata di seguito nel Carosello (da Il Giorno).
Nel 1947, la Campi inizia la sua carriera alla Società Ceramica Laveno, inizialmente come operaia. Grazie a Guido Andlovitz, noto designer ceramista, verrà riconosciuto il suo valore e diverrà anch’essa designer di punta del marchio.
Antonia Campi: quando il genio rinnova la tradizione