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Quanto vale un diamante?

Quanto vale un diamante? Come per ogni cosa, dipende. Ma oggi noi ti raccontiamo qualcosa in più su questo splendido materiale, ecco come capire il valore di un diamante!

1. Qual è la differenza fra diamante e brillante?

Diamante e brillante, di fatto, sono la stessa cosa, anche se nella cultura popolare viene usato come se fossero due oggetti diversi. Quando si parla di brillante s’intende un diamante di forma rotonda tagliato a brillante, ossia con 57 faccette (o 58 se anche l’apice è “tagliato”).

2. Carati e taglio

I carati di un diamante sono importantissimi per comprenderne il valore. Specifichiamo, per correttezza, che i carati dei diamanti non hanno niente a che vedere con i karati dei metalli preziosi (esempio oro 1kt), che ne indicano la purezza della lega metallica. Il carato è essenzialmente il peso del diamante, ma ha un valore di crescita esponenziale per un medesimo diamante, per cui il valore del carato cresce all’aumentare del peso. 

Il taglio del diamante può essere di molteplici tipologie ed è molto importante perchè ne consegue che il modo di riflettersi della luce crea giochi diversi, più o meno luminosi. Il taglio viene “giudicato” in base a diverse classi, il che ne pregiudica il prezzo finale.

3. Purezza e colore

Purezza e colore sono due elementi “estetici” che possono sembrare banali ma sono estremamente importanti. La purezza indica la quantità di “difetti” all’interno della struttura. Solo 1 diamante su 50 è puro al 100% e questo è essenziale per stabilire il valore. Il grado di purezza deve essere sempre certificato da un perito gemmologo. 

Il colore del diamante non è inteso come giallo, rosso, blu ecc ecc, ma come leggere tonalità (il diamante non è bianco ma tendente al giallognolo, impercettibile a occhio nudo solitamente). 

Possiedi un diamante e vorresti venderlo? Affidati a Marco Massara, Perito Gemmologo Certificato (IGI – Istituto Gemmologico Italiano)

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Antiquarie: l’evoluzione di un mestiere “al maschile”

Antiquarie: l’evoluzione di un mestiere “al maschile”. Da sempre, infatti, quello del mercante è considerato un a professione “per uomini” ed infatti, ai vertici, ci sono sempre stati grandi antiquari, ma tutti uomini. 

Ad oggi, però, i fatti ci dimostrano che è il contrario. La presenza femminile continua a crescere non solo ai livelli di piccoli e medi commercianti, ma anche fra i grandi nomi del mercato dell’arte.  Ecco le personalità femminili più influenti del mondo dell’arte e delle gallerie degli ultimi anni!

Le donne dell’arte più influenti di oggi

Fra le italiane, sicuramente Roberta Tagliavini (“Ebbasta”) è la personalità del mondo del commercio d’arte più conosciuta. Celebre per le sue gallerie milanesi, si è fatta conoscere ancor di più grazie al programma Cash or Trash. 

Ma anche all’estero abbiamo grandi personalità femminili. Per esempio, Clara Scremini, che dirige a Parigi una grande galleria d’arte specializzata in vetri. Sempre in Francia, Anisabelle Berès, specializzata in pittura moderna. 

A Londra, Laura Burzio si occupa di compravendita d’arte continentale, e sempre qui, Lélia Pissarro (nipote del celebre artista), tratta arte impressionista. 

Questi sono solo alcuni dei nomi più importanti che si sono affermati come antiquarie e galleriste di fama internazionale, cosa che fino al secolo scorso sembrava impensabile.

Perchè non si parla di quote rosa

Il termine “quota rosa”, per la maggior parte delle donne (ma accetto obiezioni), è offensivo. La presenza femminile in un ambiente lavorativo non è e non deve essere fissata da percentuali o essere un “contentino” per il genere, ma solo dovuta a merito, a costo di non esserci proprio. Il nostro lavoro, essendo molto legato ai fatti e molto poco alle parole, è profondamente meritocratico ed è unito in modo venale al concetto di passione. Se non si ha la passione per l’arte, l’antico o una determinata tipologia di artefatti, non si può arrivare a nessun livello. 

Sei interessato alla vendita di antiquariato o modernariato?

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Vendere l’avorio: cosa dice la legge?

Vendere l’avorio: cosa dice la legge? Si tratta di una pratica legale o illegale? Oggi, scopriamo insieme storia, valore e limiti dell’avorio, un materiale tanto antico e prezioso, quanto difficile.

Che cos’è l’avorio?

L’avorio è, chiaramente, un materiale naturale, ricavato dalle zanne dei mammiferi (e tradizionalmente degli elefanti), per cui composto essenzialmente da dentina. Oggi, ha un valore principalmente artistico, ma le sue origini sono antichissime. L’avorio più celebre è chiaramente quello di elefante, ma esso può essere ricavato anche da trichechi, ippopotami, capodogli, orche, narvali e facoceri.

Per cosa viene usato l’avorio?

Il colore bianco, la superficie liscia e la struttura morbida ma resistente, permette di creare oggetti d’arte sensazionali e molto dettagliati. Esso è sempre stato scolpito, ma anche inciso e dipinto (come base di molti ritratti in miniatura), o utilizzato per dettagli (per esempio il bianco degli occhi nelle statue).
Veniva utilizzato anche per realizzare tasti di pianoforti pregiati, ventagli, domino e denti finti. 
Per la sua lavorabilità è e durevolezza, esso viene considerato un predecessore della plastica.
 

Avorio, ambiente ed estinzione

A causa del rapido declino delle popolazioni degli animali che lo producono, l’importazione e la vendita di avorio in molti paesi è vietata o severamente limitata. Nei dieci anni precedenti la decisione del 1989 della CITES di vietare il commercio internazionale di avorio di elefante africano, la popolazione di elefanti africani è diminuita da 1,3 milioni a circa 600.000.

Vendere avorio: cosa dice la legge?

Vendere l’avorio è legale?

Attualmente è vietata la compravendita di beni in avorio lavorati dopo il 1947 e privi dell’attestazione CITES.

Anche nel caso di oggetti con piccoli dettagli in avorio (come posate o sculture), essi devono essere comunque accompagnate dai certificati necessari. 

Questi certificati CITES possono essere rilasciati solo da esterni al rapporto di compravendita e devono essere dichiarati. Nei prossimi articoli spiegheremo anche come gestire avori ereditati. 

Per questi motivi, noi come Antichità Massara, non acquistiamo avori se non con certificazione CITES.

 

Possiedi oggetti d’arte orientale o altro?

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“Se hai questa moneta sei ricco!” e tante altre menzogne

“Se hai questa moneta sei ricco!” e tante altre menzogne. Ti sarà capitato di piombare in questo genere di articoli e anche noi, molto spesso, riceviamo richieste sugli euro. Mettiamo in chiaro una cosa: le vere monete di valore, si collezionano. Quindi, è improbabile che tu abbia una moneta da 20.000 euro nel portafogli. Può essere che abbia una moneta da 4,5, 10, 50 euro. 

Vediamo i casi.

Errori di conio ed euro

Gli unici 2 euro che possono valere più di 2 euro sono:

  • Edizioni limitate e speciali, che comunque raramente raggiungono i 30 euro.
  • Errori di conio, tendenzialmente intorno ai 120/180 euro di valore medio.

In tutti gli altri casi, sono semplicemente due euro, mi spiace per la delusione. 

Da dove nasce la moda del grande valore degli euro?

Principalmente nasce da eBay. Qualcuno ha avuto la brillante idea di mettere 1 euro (valore: 1 euro) a 100 euro. E probabilmente qualcun altro l’ha comprato. Ecco tutto. La differenza fondamentale fra prezzo di vendita e proposta di vendita va assolutamente compresa nell’online. 

Da qui, i titoli clickbait. Il che significa che scrivere “Se hai questo sei miliardario e non lo sai!” è certamente garanzia di molti clic e quindi monetizzazione.

Morale della favola

Le uniche monete che hanno valore certo (se non false) sono quelle d’oro. Il vero titolo degli articoli dovrebbe essere “se hai questa moneta d’oro sei ricco”, niente di più e niente di meno. Possiedi monete in oro o argento e vorresti venderle? 

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Come vendere mobili antichi velocemente?

Come vendere mobili antichi velocemente? Se ti sei posto questa domanda ed ora sei qui, sei probabilmente alle prese con un trasloco, un cambio di stile o un grande lascito. Ognuna di queste situazioni porta con sè grande impegno e impiego di tempo, spesso dover anche pensare allo sgombero del mobilio è un’ulteriore fonte di stress. Come vendere mobili antichi velocemente?

1. Rivolgersi subito a professionisti

In questi casi è sempre bene rivolgersi a dei professionisti che abbiano la possibilità di spostarsi in fretta e con mezzi spaziosi. Questo fa sì che un solo viaggio sia sufficiente per sgomberare il tutto.

2. Considerare oggettivamente il valore

I mobili antichi oggi hanno molto poco mercato e in molti casi consigliamo di conservarli piuttosto che svenderli. Per questo, è sempre bene mettere sulla bilancia diversi fattori. Quando è importante monetizzare rispetto a sgomberare? Quanto contano le tempistiche rispetto al valore affettivo? Consigliamo sempre di porsi queste domande così da valutare quali siano le priorità. Quando siamo interessati ad un mobile, il carico, lo smontaggio, l’imballaggio e il trasporto sono sempre nostra responsabilità e a nostro carico.

3. Evitare la vendita online

Nonostante il Web sia un mezzo che garantisce ampio pubblico, le tempistiche non sono sicuramente un vantaggio. Questo perchè:

  • Se non si conosce il settore p facile confondere un mobile in stile con uno autentico. Questo può portare a: fare una richiesta troppo elevata e quindi non riuscire a vendere o, in caso contrario, svendere il prodotto. 
  • Qualora si dovesse trovare l’acquirente, bisogna organizzare la spedizione o il ritiro. Nel caso di un vaso può essere semplice, anche se rischioso, organizzare una spedizione. Ma nel caso di mobili è quasi impossibile trovare un corriere economico che trasporti arredi di grandi dimensioni. Il ritiro, inoltre, comprende sempre smontaggio e trasporto.
  • Pubblicare l’annuncio, sponsorizzarlo, aggiornarlo e attendere clientela, richiede di media 2 o 3 mesi, a seconda della valutazione.

Come vendere mobili antichi velocemente?

Hai mobili antichi o moderni e vorresti venderli? Contattaci, inviaci delle fotografie e fissiamo un appuntamento!

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Regali di Natale 2022: perchè donare antiquariato e vintage

Regali di Natale 2022: perchè donare antiquariato e vintage? Il Natale si avvicina e molti sono alle prese con i regali dell’ultimo secondo. Anche il regalo più banale può diventare una piccola chicca, con un ingrediente speciale: il tempo. Ecco perchè donare antiquariato e vintage!

Uccidere la banalità

Come fare regali originali regalando cose banali? Il classico cappellino o paio di guanti, può diventare un regalo molto apprezzato se impreziosito dalla sua epoca. Splendidi guanti in pelle anni Ottanta, per esempio, portano con sè il valore del tempo e la qualità della manifattura passata.

Regali di pregio a prezzi ridotti

Quella borsa Gucci da 1000 euro, nella sua versione vintage costa 500. Un dono di pregio, di marca e originale, ma con la qualità di essere anche d’epoca. Lo stesso vale per l’arredamento e per i gioielli!

Ai miei tempi…

Ai miei tempi gli oggetti erano fatti meglio! Ed è vero. La qualità si è decisamente ridotta rispetto anche solo a 50 anni fa. Ricorda: se un oggetto è arrivato fino ai giorni nostri in splendide condizioni, allora durerà nel tempo!

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Sappiamo che può essere difficile comprendere sconosciuti nei propri spazi familiari. Per questo, è sempre bene rivolgersi a professionisti. Antichità Massara offre la massima riservatezza e, dopo la vendita, potrai approfittare del rapido servizio di sgombero.

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Cosa fare a Milano l’8 dicembre?

Cosa fare a Milano l’8 dicembre? Ecco una piccola guida in cui ti consigliamo cosa fare a Milano per il ponte dell’Immacolata, fra musei ed eventi imperdibili!

La mostra di Natale a Palazzo Marino

In occasione delle feste Natalizie, Palazzo Marino ha aperto la mostra di Natale (gratuita): opere di maestri del calibro di Beato Angelico, Sandro Botticelli, Filippo Lippi e Tino Camaino (scultore).

L’ingresso è gratuito tutti i giorni, compreso l’8 dicembre, ed è aperto dalle 9.30 alle 20.

Sarà aperto anche a Natale e alla Vigilia!

L’artigiano in fiera

Un must annuale è l’artigiano in fiera, una splendida esposizione di migliaia di produttori artigiani provenienti da ogni paese. Come ogni anno la fiera si trova a Milano Rho. Anche in questo caso il biglietto è gratuito e la fiera prosegue fino all’11 dicembre. 

Mercatini di Natale in Duomo a Milano

I mercatini di Natale si sviluppano sul primo tratto di corso Vittorio Emanuele II, sul retro della Cattedrale e su via Carlo Maria Martini. Ospitano quasi 80 espositori, impossibile non passare a dare un’occhiata!

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Si possono vendere mobili e oggetti ereditati?

Si possono vendere mobili e oggetti ereditati? Se ti stai ponendo questa domanda, è probabile che il periodo non sia dei migliori. Vendere le proprietà di un defunto porta spesso con sè senso di colpa e tristezza. Purtroppo, però, è difficile gestire tanti oggetti o spazi ampi, e la necessità è quella di svuotare. 

Come procedere quando si ereditano dei beni? Si possono vendere? Ecco le risposte di cui hai bisogno!

Primi passi: cosa fare

Se si è arrivati alla conclusione di voler vendere i beni, è necessario indubbiamente ricevere una valutazione del capitale. Consigliamo sempre di fotografare ogni pezzo (soprattutto se l’intenzione è quella di imballarli), così da avere del materiale da mostrare a possibili acquirenti. 

Noi personalmente, acquistiamo interi lasciti anche in blocco, con trasporto, smontaggio e sgombero a carico nostro. Si tratta di un’opzione molto richiesta nei casi in cui ci siano interi appartamenti da svuotare. L’importante, però, è partire sempre dal materiale fotografico.

Conto vendita, pagamento immediato o sgombero?

Quando l’esigenza è quella di svuotare, può essere che ci sia anche della fretta, iter burocratici infiniti, o magari altri parenti da gestire. Quali sono le possibilità per svuotare?

Noi personalmente acquistiamo tutto ciò che ci interessa e, eventualmente, offriamo il servizio di sgombero per tutto ciò che invece non vogliamo acquistare. Si tratta di un servizio comodo poichè permette di guadagnare qualcosa e allo stesso tempo sgomberare rapidamente una prorprietà.

Non effettuiamo conto vendita, ma può essere una soluzione rivolgersi ai mercati dell’usato a sede fissa, ricevendo poi una percentuale una volta che la vendita sarà stata effettuata.

Ottenere il massimo guadagno da un lascito. Si può?

Per ottenere il massimo guadagno è bene sì confrontare servizi e valutazioni, ma anche muoversi rapidamente: più un oggetto “gira” per diversi acquirenti, meno viene considerato raro, abbassando quindi il valore d’acquisto.

Oltre alle valutazioni vanno considerati: modalità di pagamento e rapidità dell’emissione di questo, tempi di risposta e di ritiro, modalità di sgombero e affidabilità di un’azienda. In questi casi è anche molto importante considerare la privacy e il rispetto degli spazi e degli oggetti di chi, purtroppo, non c’è più.

Si possono vendere mobili e oggetti ereditati?

La risposta è chiaramente sì, è possibile. Ma bisogna fare attenzione ad alcuni dettagli. Se i beni sono divisi per parenti (per esempio, l’intero appartamento è stato lasciato a tre fratelli), anche le altre parti coinvolte devono concordare con la scelta di vendere, le modalità e la proposta di acquisto.

A livello legale è anche necessario presentare la dichiarazione di successione e accettare l’eredità, così che la proprietà passi nelle mani del venditore legalmente. Tutto il resto verrà poi dettato dal notaio che si occupa della causa.

A chi vendere interi lasciti ed eredità?

Acquistiamo interi lasciti ed eredità in tutt’Italia, se c’è interesse. Dopo visione dal vivo, facciamo una proposta di acquisto per i pezzi che si intende vendere, procediamo con il pagamento immediato per poi effettuare smontaggio, sgombero e trasporto (a carico nostro per i pezzi acquistati).

Sei interessato a vendere un’eredità?
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Come riconoscere una borsa falsa?

Come riconoscere una borsa falsa senza grande esperienza nel campo?  A volte è immediato, a volte molto difficile. Ecco alcuni casi studio e qualche consiglio per capire se la tua borsa è falsa!

Falsi evidenti: loghi e lettering

I falsi più evidenti e semplici da riconoscere sono i classici loghi “modificati”. Ecco due esempi: una scarpa Balenciaga ed un Foulard Louis Vuitton (evidentemente falsi).

Dettagli e cuciture

Alcuni dettagli possono significare molto: oltre ad etichette e custodie, anche la disposizione del logo, la dimensione di questo o il dettaglio delle cuciture, il colore della pelle… possono significare molto! Ecco un esempio. 

Numero di matricola

Tendenzialmente le borse vengono numerate (quelle vintage non necessariamente): ma attenzione, non sempre è garanzia di autenticità!

Modelli del brand

Molti falsi sono ben realizzati (magari anche con numero di matricola), ma il modello stesso non è mai stato prodotto.

Possiedi una borsa e vorresti venderla?

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Love Design: le coppie più iconiche della progettazione

Love Design: le coppie più iconiche della progettazione: quando l’amore per il design si unisce all’amore per il tuo collaboratore, tutto cambia. La progettazione dell’ultimo secolo è stata fortemente influenzata dalla presenza di giovani menti creative ed innamorate. Oggi, vi presentiamo le coppie più iconiche del design italiano.

1. Enzo Mari e Lea Vergine

Una storia d’amore atipica, fatta di arte ed ossessione. Enzo Mari e Lea Vergine si conoscono già adulti, con figli e matrimoni alle spalle. Il loro amore è stato descritto da tutti come una interdipendenza, quasi ossessione. 

I due sono morti insieme, a distanza di poche ore: nello stesso ospedale, per la stessa malattia. 

2. Afra e Tobia Scarpa

Forse la coppia italiana più iconica nel mondo del design: progetti mozzafiato, intesa vincente. Si sono conosciuti all’IUAV di Venezia, laureati entrambi in architettura. Un amore che nasce fra i banchi di scuola e che oggi padroneggia le aste del nostro paese.

3. Charles e Ray Eames

“Cara signorina Kaiser, ho 34 anni (quasi), sono single (di nuovo) e al verde. La amo molto e vorrei sposarla davvero presto. Non posso promettere di mantenerci al meglio, ma se mi viene data la possibilità ci proverò sicuramente. Qual è la dimensione di questo suo dito? (indicando con un disegno l’anulare della mano sinistra ndr). Con amore, Charlie”.

4. Pietro Bardi e Lina Bo

Si sposarono nel 1945, dopo pochissimo tempo di conoscenza. Un amore a prima vista, nato fra l’arte e l’architettura.

4. Fernanda Pivano ed Ettore Sottsass

Sono entrato nell’ingresso blu e rosso della nuova casa tenendo in braccio la sposa Fernanda, poi l’ho fatta scivolare adagio perché mettesse i piedi per terra. “Eccoci qui” le ho detto, e senza neanche accorgermene mi sono messo a piangere. Fernanda mi ha chiesto: “Perché piangi?”. Non sapevo, o forse sì. Le ho risposto: “Mi è entrato di colpo nella testa il pensiero che adesso dovrò vivere con te tutta la vita. Scusami”. Scusarsi non serviva. Fernanda non ha detto niente, ha sorriso. Era un bel sorriso, ma penso che stesse molto male, malissimo. Così, con un sotterraneo, inconscio, impercettibile senso di claustrofobia è cominciata la mia vita con Fernanda. Una vita fantastica, alta, senza cadute nel bene e nel male, andando di qua e di là curiosi e sempre sperando”.

Love Design: le coppie più iconiche della progettazione

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